Negli ultimi anni si è diffusa l’idea che “i cani siano i nuovi bambini”, ma questa narrazione è fuorviante. Secondo i dati Eurispes e studi scientifici, non c’è un legame diretto tra l’aumento degli animali domestici e il calo delle nascite. Le coppie con figli sono ancora il gruppo che più possiede animali, seguite da genitori single e persone sole. La denatalità è piuttosto legata a cause strutturali: calo dei giovani adulti, precarietà economica, difficoltà a conciliare lavoro e famiglia.
Lo studio della professoressa Eniko Kubinyi evidenzia che l’attaccamento crescente ai cani è una risposta al bisogno umano di accudire ed essere accuditi in una società sempre più isolata. I cani non sostituiscono i bambini, ma diventano compagni emotivi e “bambini di prova” in un mondo dove le relazioni umane sono fragili. In sintesi, i cani non sono il problema, ma il riflesso di una società che cerca amore, stabilità e connessioni.