Dopo la morte di Papa Francesco, il 21 aprile 2025, si apre il conclave: l’antico rito segreto con cui si elegge il nuovo Papa. Il conclave ha origini antichissime: inizialmente erano i fedeli a scegliere il pontefice, ma nel tempo, per evitare lotte di potere e ingerenze aristocratiche, la selezione è stata affidata ai soli cardinali. Dal 1274 si sono stabilite regole precise: clausura totale, isolamento dall’esterno, e dopo cinque giorni senza esito, dieta a base di pane, acqua e vino. Da lì deriva il termine “conclave”, ovvero “chiuso con la chiave”.
Il conclave si tiene nella Cappella Sistina, dove i cardinali votano in segreto. Le schede, pieghevoli, riportano la formula “Eligo in Summum Pontificem” e il nome scelto. Ogni cardinale giura solennemente prima di depositare il voto. Lo scrutinio è meticoloso: tre scrutatori leggono e annodano le schede su un filo per evitare frodi. Se nessuno raggiunge la maggioranza qualificata, tutto viene bruciato e dal comignolo esce la famosa fumata nera. Quando invece l’elezione va a buon fine, le schede vengono bruciate con sostanze che producono fumo bianco, segnale che un nuovo Papa è stato scelto. L’annuncio ufficiale arriva circa un’ora dopo.
Le regole attuali, fissate da Paolo VI e Giovanni Paolo II, prevedono un massimo di 120 cardinali elettori, tutti sotto gli 80 anni, e impongono che l’elezione avvenga solo con voto segreto, abolendo metodi più antichi come l’acclamazione. L’intero processo è pensato per garantire autonomia spirituale e riservatezza assoluta.