Durante un discorso alle Camere, Re Carlo III ha citato i “Biscotti Garibaldi”, sorprendendo l’Italia: si tratta di dolcetti inglesi nati nel 1861 in onore dell’eroe dei Due Mondi. Creati dal pasticcere Jonathan Carr, sono rettangolari, a base di pasta frolla e uvetta, e ancora oggi molto popolari nel Regno Unito, dove sono soprannominati “squashed fly biscuits” per via dell’aspetto dell’uvetta.
In Italia però sono praticamente sconosciuti, forse perché lontani dalla nostra tradizione dolciaria. Mentre nel Regno Unito è comune dedicare cibi a personaggi storici (come la Victoria sponge cake), nel Belpaese Garibaldi è stato celebrato più con monumenti e simboli patriottici. Curiosamente, esisteva però anche un piatto napoletano in suo onore: la “pasta tre garibarde”, economica e rossa come le camicie garibaldine.
L’aneddoto gastronomico raccontato da Re Carlo ha acceso i riflettori su un curioso legame tra l’eroe del Risorgimento e la cultura pop inglese, che potrebbe ispirare oggi una riscoperta — o una rivisitazione tutta italiana — di questi storici biscotti.