Secondo un articolo di Live Science, i gatti spesso manifestano una forte avversione verso le porte chiuse per diversi motivi psicologici e comportamentali. Questo comportamento può essere riassunto con l’acronimo FOMO, che sta per “Fear Of Missing Out” (la paura di perdersi qualcosa). Questo termine è noto nel contesto umano per descrivere la tendenza a partecipare a eventi o situazioni anche solo per non sentirsi esclusi.
Nel caso dei gatti, l’avversione alle porte chiuse è spiegata da diversi fattori. Jane Ehrlich, comportamentista felina, ha identificato tre principali problematiche che i gatti affrontano con le porte chiuse: la mancanza di scelta (choice), la perdita di controllo (control) e il cambiamento improvviso (change). Queste situazioni disturbano i gatti perché non possono decidere liberamente di entrare o uscire da una stanza, perdendo così il controllo della loro libertà di movimento all’interno dell’ambiente domestico.
Inoltre, le porte chiuse rappresentano un cambiamento nell’ambiente abituale del gatto, creando incertezza su ciò che potrebbe accadere o essere presente dall’altra parte della porta. Questa incertezza può innescare comportamenti di protesta o frustrazione, come miagolii rumorosi e tentativi di aprire o graffiare la porta.
Il comportamento dei gatti verso le porte chiuse evidenzia quindi una combinazione di stress da cambiamento improvviso e il desiderio di mantenere il controllo e la libertà all’interno del loro territorio domestico. Questa comprensione può aiutare i proprietari di gatti a gestire meglio le situazioni che causano disagio nei loro animali.