I monasteri e i conventi in Italia hanno avuto un profondo impatto sulla tradizione alimentare del paese. I frati e le monache hanno creato molte ricette che ancora oggi sono parte della gastronomia italiana. Inoltre, la loro attività ha influenzato la produzione e l’agricoltura in Italia.
I monaci erano abili coltivatori e allevatori, e le loro colture ordinate hanno contribuito a mantenere le campagne sicure durante il periodo medioevale. Hanno anche migliorato la resa delle coltivazioni come l’olivo e la vite e hanno introdotto nuove tecniche di coltivazione di frutta e verdura.
I monasteri erano anche ospitali nei confronti dei pellegrini, distribuendo cibo in beneficenza. La loro attività di conservazione ha portato alla creazione di vari formaggi, marmellate, confetture, liquori, vini e persino birra.
Le regole alimentari nei monasteri erano rigide, con orari dei pasti e restrizioni legate al calendario liturgico. Questo ha portato a una grande attenzione per gli ingredienti alternativi alla carne, come formaggio, uova, pesce e verdure, che insieme al pane e ai cereali erano la base dell’alimentazione monastica.
Nelle cucine dei monasteri si preparavano zuppe, minestre, pane e dolci, che erano spesso consegnati ai pellegrini. Questi dolci, come la pastiera napoletana e gli struffoli, sono ancora parte delle tradizioni culinarie italiane.
Inoltre, i monasteri avevano laboratori di farmacia che trasformavano erbe e radici in liquori e distillati. La loro produzione di bevande alcoliche contribuiva all’economia monastica.