Durante la Seconda Guerra Mondiale, John F. Kennedy, allora comandante di una motosilurante nel Pacifico Meridionale, ebbe un’esperienza di sopravvivenza drammatica. Il 2 agosto 1943, la sua barca fu speronata da un cacciatorpediniere giapponese. Kennedy, ex campione di nuoto, nuotò per oltre tre miglia fino a un’isola deserta, salvando anche un compagno ferito. Per due giorni, lui e i sopravvissuti si nutrirono solo di noci di cocco.
Il 5 agosto, Kennedy incontrò Eroni Kumana e Biuku Gasa, due abitanti delle isole Salomone, a cui affidò un messaggio di SOS inciso su un guscio di noce di cocco. Il messaggio, che chiedeva aiuto e indicava il numero dei sopravvissuti, fu recapitato a una base alleata. Questo atto eroico permise il salvataggio di Kennedy e dei suoi compagni.
Oggi, quella noce di cocco, simbolo di fortuna e ricordo di quella tragica esperienza, è esposta come fermacarte nella Biblioteca John F. Kennedy a Boston, Massachusetts.