I messaggi vocali su piattaforme di messaggistica stanno diventando un fastidio sociale. Spesso, rappresentano un approccio passivo-aggressivo, costringendo gli altri ad ascoltare lunghe note vocali che potrebbero essere facilmente sintetizzate in testo. Secondo The Emily Post Institute, esperto in etichetta, l’uso dei messaggi vocali dovrebbe essere fortemente limitato, riservato solo per casi in cui il tono della voce è cruciale, come auguri speciali o situazioni gravi. Inoltre, mandare messaggi vocali nei gruppi WhatsApp è considerato maleducato. L’Istituto ha anche delineato regole per una comunicazione rispettosa su WhatsApp, compresa la moderazione nell’uso di emoji, l’importanza di messaggi brevi, e la considerazione verso gli altri prima di condividere contenuti personali.