Secondo uno studio pubblicato su Global Food Security, la coltivazione di alghe potrebbe essere una soluzione per combattere la fame nel mondo e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. L’alghicoltura non richiede terreno, acqua dolce né fertilizzanti chimici ed è particolarmente adatta per i contadini dei Paesi a basso e medio reddito, soprattutto delle regioni costiere africane e del Sud-est asiatico. I profitti derivanti dalla vendita di alghe potrebbero contribuire all’acquisto di cibo più sano per le famiglie e le comunità coinvolte. La coltivazione delle alghe è relativamente semplice e conveniente, e le alghe hanno un’impronta carbonica bassa. Inoltre, l’aggiunta di alghe al mangime del bestiame da allevamento può ridurre le emissioni di metano. Tuttavia, ci sono ostacoli come il cambiamento climatico che rende difficile la coltivazione di alghe commestibili a causa dell’acidificazione dell’acqua degli oceani. Inoltre, è necessario affrontare problemi tecnici legati all’elaborazione delle alghe per l’esportazione. Per sfruttare appieno il potenziale dell’alghicoltura, è necessario lavorare con i governi e il settore privato per superare queste sfide e creare le condizioni adatte per la coltivazione di alghe come fonte di reddito e benessere nelle regioni più povere del mondo.